lunedì 5 gennaio 2015

Il Nuovo Testamento

Il compimento dell'attesa
Come abbiamo visto in precedenza, il racconto del dialogo tra Dio e il popolo di Israele è contenuto nell'Antico Testamento. Dai suoi libri, e quindi della storia del popolo ebraico, emerge l'attesa di un Messia liberatore: per questo possiamo definire quella contenuta nell'Antico Testamento come la storia di un'attesa.
http://www.bing.com/videos/search?q=il+messia&FORM=HDRSC3#view=detail&mid=C1A07DF37AFA0735B406C1A07DF37AFA0735B406
Il compimento di quest'attesa è possibile leggerlo in un'altra raccolta di scritti, che i cristiani cominciarono ad affiancare ai testi ebraici: essi presentano la vicenda e l'insegnamento di Gesù di Nazaret, riconosciuto come figlio di Dio e Messia, e la vicenda della comunità costituita da coloro che credettero in Lui. Con il passare del tempo e la progressiva consapevolezza della differenzazione dagli ebrei e dal Testamento ebraico, l'insieme di questi scritti assume il nome di “Nuovo Testamento”.

La formazione del Nuovo Testamento
Gesù di suo pugno non aveva scritto nulla, né aveva chiesto agli apostoli di scrivere il suo messaggio: li aveva esortati, invece, ad andare per le vie del mondo a predicare la buona notizia, il suo Vangelo.


Le prime comunità cristiane in Giudea, in Samaria, in Asia Minore e successivamente nel bacino del Mediterraneo furono fondate grazie alla testimonianza dei dodici apostoli sella risurrezione di Gesù.
Via via che il tempo passava e i testimoni oculari scomparivano, tuttavia, divenne sempre più forte la necessità di mettere per iscritto l'insegnamento morale degli apostoli, affinché gli elementi fondamentali della fede cristiana non subissero, anche involontariamente, modifiche e manipolazioni.
Inoltre, poiché l'apostolo testimone e fondatore della comunità non poteva essere sempre presente, in risposta ai bisogni concreti di comportamento e chiarimenti venivano inviate lettere con lo scopo di esplicitare ulteriormente o approfondire l'annuncio cristiano. Non a caso il primo testo scritto fu, con molta probabilità, una lettera dell'apostolo Paolo: la Prima Lettera ai Tessalonicesi. Siamo negli anni Cinquanta del I secolo d. C. L'ultimo testo testo del Nuovo Testamento a essere messo per iscritto fu invece l'Apocalisse di Giovanni, verso la fine del I scolo.


Generi e lingua
Gli scritti contenuti nel Nuovo Testamento vanno esaminati anche in base al genere letterario al quale appartengono: il genere propriamente narrativo, rappresentato dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli, il genere epistolare e il genere apocalittico.
Secondo i criteri di datazione che ho già proposti altrove, i libri che fanno parte del Nuovo Testamento furono scritti tutti entro il I secolo d.C., nella lingua allora maggiormente diffusa: il greco.
La lingua greca forniva almeno due possibilità di scelta. La prima era quella del greco classico, l'elegante ma rigido linguaggio letterario; la seconda era quella del greco Koiné, il greco parlato, più pratico e meno retorico, meno rigido, più fluido ed aperto all'innovazione ed al cambiamento - come sono di solito le forme colloquiali di tutte le lingue.


 Quest'ultima possibilità fu adottata per scrivere alcuni libri dell'Antico Testamento e tutti i lbri del Nuovo Testamento.

Antico e Nuovo Testamento
I cristiani condividono con gli ebrei la fede in JHWH. Ma, mentre questi ultimi attendono ancora il Messia promesso da l Signore, i cristiani ritengono che la salvezza sia stata donata all'umanità grazie alla figura di Gesù di Nazaret, il messia che ha offerto la propria vita per riconciliare l'uomo con Dio e per liberarlo dalla morte.
  • Per i cristiani il Nuovo Testamento non è comprensibile a prescindere dall'antico: il mistero della Salvezza annunciato dall'Antico si compie infatti nel Nuovo Testamento.
  • Per i cristiani tra Antico e Nuovo Testamento non vi è interruzione, ma continuità. Le tappe della storia dell salvezza, tuttavia, vanno rilette ora in ottica cristiana: la storia del polo ebraico diventa così la storia dell'attesa di Gesù.
  • Il Nuovo Testamento racconta dell'alleanza di Dio con l'umanità che è stata prolungata e insieme rinnovata grazie al sangue di Gesù