lunedì 11 agosto 2014

Le prime divinità

Una diversa visione dell'esistenza

Durante il neolitico (15000 anni fa) l'uomo divenne agricoltore e allevatore. Durante questo progresso l'uomo cominciò a concepirsi superiore ad alcuni elementi della natura, perché era capace di sottometterli.
http://www.youtube.com/watch?v=hK58uUaMMUc

Il culto delle divinità
L'uomo cambiò anche il proprio punto di vista riguardo alle entità spirituali, immaginando che ci fosse qualcosa o qualcuno in grado di avere il dominio su quegli elementi che egli non riusciva a controllare.
Questo qualcuno garantiva l'ordine delle cose e del mondo. Per cui gli spiriti, che per lungo tempo erano stati oggetto del culto, lasciarono il  posto alle divinità  antropomorfe .
L'antropomorfismo è l'attribuzione di caratteristiche e qualità umane ad esseri animati o inanimati o a fenomeni naturali o soprannaturali, in particolare divinità.
Il termine antropomorfo deriva da due termini greci (anthrōpos), "umano", e (morphē), "forma".
La prima divinità a cui l'uomo rese culto  fu la Grande Madre (dal 7000 al 3500 a.C.). 
Con il termine Grande Madre generalmente si indica una divinità femminile, nelle quale vengono incarnati degli aspetti fondamentali della vita umana: la fertilità e la generazione della vita, la terra nella sua capacità di produrre cibo ed acqua per il sostentamento. Questo tipo di divinità è presente in quasi tutte le forme cultuali e le mitologie conosciute, la Grande Madre assume di volta in volta tutti gli aspetti sopra elencati, oppure a volte ne accentua alcuni a discapito di altri, oppure ancora gli stessi aspetti vengono separati e resi presenti in più divinità, rigorosamente di genere femminile.
Il culto della Dea Madre risale a tempi molto antichi: al periodo Neolitico  e, forse, addirittura a quello Paleolitico, se si interpretano in questo senso le tante figurine di donne panciute e dai grandi seni che sono state ritrovate in tutta Europa.
 Con l'evolversi della civiltà, gli attributi e le caratteristiche che inizialmente erano raggruppati in una sola divinità femminile, cominciarono ad essere specializzati e moltiplicati attraverso divinità distinte (come Ishtar, Astarthe, Afrodite o Venere, Ecate, Artemide, Diana, Demetra, Cerere, Persefone, Proserpina).


L'affermazione di divinità forti e potenti

Col passare del tempo i villaggi si trasformarono in città e cominciarono i primi scambi commerciali. La trasformazione riguardò anche la società che divenne sempre più complessa, organizzata e gerarchizzata. Al vertice della famiglia e della società prevalsero le figure maschili si passò, quindi,  dal matriarcato (dal latino mater = madre e dalla greco archein = essere a capo, comandare, che indica il comando, detenuto dalla matriarca cioè dalla madre più anziana) al patriarcato (l'organizzazione familiare in cui l'autorità è detenuta dall'uomo più anziano). Infatti si assiste all'affermazione di divinità maschili, forti e detentrici del potere,con persone dedite al loro servizio specialisti del culto (sacerdoti, sciamani ecc..). Iniziò, così, un periodo storico in cui si formarono i grandi regni con un nutrito pantheon di divinità.






Il culto dei morti
Incisione di Theodore De Bry raffigurante una danza tupinamba. Al centro gli sciamani vestono il mantello nella collezione Settala

Con il sorgere delle prime civiltà si sviluppò ancor di più il culto dei morti. Per i personaggi più importanti si costruirono grandi tombe, perché tale sepoltura testimoniava la grandezza del defunto trasmettendone il ricordo e il prestigio all'intero villaggio o città. I luoghi di sepoltura divennero così luoghi di raccolta per il popolo dove,inoltre, si celebravano cerimonie religiose.




Altri reperti archeologici di genere religioso sono:
  • megaliti = sono grandi pietre o un insieme di pietre usate per costruire una struttura o monumento senza l'uso di leganti come calce o cemento. Il termine megalito deriva dall'unione di due parole del greco antico megas, cioè "grande" e che significa "pietra;


  •  dolmen = è un tipo di tomba megalitica preistorica a camera singola e, insieme al sito di Stonehenge in  Gran Bretagna, costituisce il più noto tra i monumenti megalitici. La realizzazione dei dolmen viene collocata nell'arco di tempo che va dalla fine del V millennio a.C. alla fine del III millenio a.C.;



  • i menhir = (dalbretone men e hir "lunga pietra") sono dei megaliti monolitici (da non confondere con i dolmen, solitamente assemblati a portale), eretti solitamente durante il Neolitico, che potevano raggiungere anche più di venti metri di altezza;

  • la stele = è un monolito, di altezza solitamente inferiore al metro, scolpita in una delle facce. Spesso le stele erano usate come pietre di confine e avevano in generale scopo commemorativo.

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