martedì 22 luglio 2014

Vari tipi di religioni

Si possono classificare le religioni?

Alcuni studiosi hanno tentato di classificare i vari tipi di religione per individuare modi differenti,nel presente e nel passato, in cui l'uomo vive ed elabora l'esperienza religiosa. Tuttavia non è sempre possibile classificare da un solo punto di vista, perché ogni religione ha delle caratteristiche proprie che non sempre consentono una classificazione precisa. 

Dio e natura

In alcuni casi l'uomo riconosce l'esistenza di qualcosa o qualcuno a lui superiore e pensa di incontrarlo nelle forze della natura. Deifica, ovvero attribuisce poteri divini,ad animali, vegetali, persone, fenomeni naturali.
Generalmente,queste religioni, vengono dette panteiste: (pan) = tutto e (theos) = Dio, vuol dire letteralmente "Dio è Tutto" e "Tutto è Dio") è una visione per cui ogni cosa è permeata da un Dio immanente o per cui l'Universo, o la natura sono equivalenti a Dio.

Dio oltre la natura
Sono religioni del soprannaturale (o sovrannaturale) sono quelle per le quali la divinità è trascendente (che è oltre l'ambito naturale e abita in una dimensione ultraterrena).
Dio o le divinità non sono conoscibili attraverso le normali facoltà dell'essere umano, come pure le loro manifestazioni (es.miracoli) perché sfuggono alle leggi naturali.
Al soprannaturale sono tradizionalmente legati i concetti di aldilà o oltretomba, per indicare una condizione (o luogo) di continuazione dell'esistenza (spesso solo in forma immateriale come anima o spirito) dopo la morte fisica.
La divinità, in questo caso, è un essere: superiore, creatore, padre e giudice delle azioni degli uomini.


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Un Dio più dei

Le religioni possono essere classificate in base al numero di divinità:
  • politeismo-sono quelle forme di religiosità che ammettono l'esistenza di più divinità destinatarie di un culto.
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  • enoteismo - indica un tipo di religiosità che prevede la preminenza di un dio su tutti le altre divinità, tale da accentrare su di esso tutto il culto; è pertanto una forma di culto intermedia tra politeismo e monoteismo, in cui è venerata in particolar modo una singola divinità, senza tuttavia negare l'esistenza di altre divinità, di cui però di solito è sottolineata l'estraneità e/o l'inferiorità.
  • monolatria - quando si crede all'esistenza di più divinità, ma si sceglie di venerarne uno solo; è considerata fase primitiva del monoteismo.






  • monoteismo - (dal greco "monos" = unico, solo e "Theos" = dio) si intende la fede in una sola divinità identificata con il termine Dio.
















lunedì 21 luglio 2014

Religiosità e religione

Diverse religioni, diverse risposte

Nel corso della storia dell'umanità le religioni si sono proposte,ciascuna a proprio modo, di soddisfare le risposte ai grandi interrogativi fondamentali dell'uomo. Ogni gruppo umano, a cominciare dal paleolitico (da 2,58 milioni a 10 000 anni fa), e ogni popolo sin dall'antichità, ma anche in tempi più recenti , ha vissuto e ha espresso proprie esperienze religiose.
Potremmo dire che:
  • i grandi interrogativi sono gli stessi in tutte le epoche e per tutti gli uomini,
  • il sentimento religioso che ne scaturisce anche,
  • mentre le risposte variano a seconda di come sono state elaborate le religioni all'interno di una determinata cultura.
http://www.focus.it/cultura/storia/la-storia-delle-religioni

Che cos'è una religione?


Per religione (dal latino religio -onis, che  forse deriva da relegĕre ‘raccogliere’; propriamente “raccolta di formule e atti rituali”) si intende un insieme di credenze e di atti di culto (riti, preghiere, sacrifici) che esprimono il rapporto dell'uomo con il divino. Più specificatamente la religione offre una garanzia sovrannaturale (tale perché va al di là delle capacità razionali umane) per la salvezza dell'uomo e mostra le azioni e i metodi per poterla conseguire. Nella sfera religiosa a questi due aspetti corrispondono due atteggiamenti: un atteggiamento interiore o privato, relativo alla credenza della salvezza, che confluisce nella religione naturale; un atteggiamento pubblico e istituzionalizzato, in cui confluiscono tutti gli atti e le pratiche di culto, oggettive e pubbliche, che dà vita alla religione positiva.
In altre parole: la religione è l'organizzazione dell'insieme di rapporti specifici tra l'uomo e Dio ( o le potenze superiori), sia sul piano interiore (credenze, preghiere) sia nelle manifestazioni esteriori (gesti cerimonie).

Gli elementi fondamentali di una religione

Gli elementi della religione sono dunque:
·      il riconoscimento dell'esistenza del Divino (Dio personale, Esseri divini o Dei, l'Assoluto), quindi di una realtà trascendente (cioè oltre l'esperienza dei sensi) il mondo visibile, di un Ordine sovramondano.
Quando invece una divinità è riconosciuta interna alla materia,viene detta immanente
·      il riconoscimento che l'uomo e il mondo visibile dipendono nel loro essere da questa Realtà trascendente e devono osservare le leggi da essa date (Dio creatore e legislatore) che divengono, di conseguenza, comportamenti particolari del credente per poter ottenere dei benefici, particolarmente dopo la morte.
Questi comportamenti vengono detti atti di culto che vengono celebrati, solitamente in un tempo sacro (ordinato da un calendario liturgico), e in un luogo sacro (uno spazio circoscritto "separato da quello normale).
·    per  mettersi in contatto con la Realtà divina ogni religione ha costituito una organizzazione che cerca di favorire l'incontro dell'uomo religioso,  con il divino. Tale incontro può avvenire sia direttamente, sia per mezzo di persone particolari (sacerdoti), sia spontaneamente, sia per mezzo di riti particolari, sia con gesti sia con parole, offrendo preghiere e sacrifici, per adorare, lodare e ringraziare la Divinità, per ottenere i benefici, per espiare le proprie colpe e ottenere la salvezza.
·      l'esperienza che l'uomo fa del Divino, sentendone la presenza, ascoltandone le parole, temendolo, confidando in lui, amandolo. La religione, infatti, non è un fatto puramente intellettuale o semplicemente rituale, ma è un'esperienza del divino, in cui è coinvolto tutto l'uomo.
·      una rivelazione, spesso contenuta nei libri sacri, una comunità formata da coloro che hanno le stesse credenze e praticano gli stessi riti; oggetti, tempi e luoghi sacri.

La religione è quindi un fatto molto complesso, formato da
  •             elemento oggettivo - il Divino di fronte al quale l'uomo si trova posto;
  •             elemento soggettivo - la reazione che l'uomo ha di fronte a Dio.
É importante rilevare che nella religione non è l'uomo che pone, crea il Divino, ma è il Divino che si impone all'uomo. Ciò è provato da tutta la storia delle religioni. Bisogna dunque sfatare l'idea moderna che l'uomo abbia creato o crei il Divino e che questi sia frutto della sua fantasia o proiezione dei suoi bisogni o dei suoi ideali. Invece l'uomo scopre il Divino, che gli si rivela, gli si manifesta nell'esperienza religiosa.



lunedì 14 luglio 2014

Le risposte dell'uomo

Religiosità

La religiosità o il sentimento religioso, è la coscienza del fatto che la vita umana è dovuta e dipende da forze  da entità (esseri spirituali o divinità) che non appartengono all'esperienza terrena. 
 
La religiosità è, in definitiva, la convinzione dell'esistenza di entità superiori unita all'inclinazione a riconoscerle e venerarle.
Il sentimento religioso è sorto nell'uomo per tentare di spiegare il significato del mondo e della vita, l'origine e il destino dell'uomo che davanti alla realtà delle cose viene colto da un senso di inadeguatezza e di stupore che lo spingono a chiedersi il perché delle cose?
L'uomo, nel corso del tempo ha dato risposte diverse, ma tutte si basavano su un senso di meraviglia davanti alla bellezza e le precise regole che governano la natura.


Il sentimento religioso fa nascere nell'uomo la convinzione che sia possibile l'esistenza di qualcosa (forze misteriose) o qualcuno (divinità) al di là di quello che riesce a percepire con i sensi. Queste  entità sono credute appartenenti all'ambito del  sacro cioè separate da tutto ciò che è materiale, percepibile, ordinario che chiameremo profano.
Sacro è ciò che è connesso, più o meno intimamente, con la divinità, con la religione e con i suoi misteri, e perciò impone un particolare atteggiamento di riverenza e di venerazione e si contrappone, in genere,alle realtà profane).
Profano è ciò che non ha attinenza con l'ambito religioso. Questo termine può assumere un significato opposto al sacro, oppure può indicare la violazione di esso (profanare = violare).

 Agnosticismo e ateismo

Non tutti gli uomini avvertono il senso del sacro:
  • l'agnostico In generale il termine agnostico (dal greco antico ἀ- (a-), "senza", e γνῶσις (gnōsis), "sapere", "conoscenza") indica un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto a un problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza. In senso stretto è l'astensione sul problema del divino in quanto, queste persone, affermano che non è umanamente conoscibile una risposta e che per questo motivo non possono esprimersi rispetto al problema della conoscenza e dell'esistenza di Dio. 
  • l'ateo=L'ateismo (dal greco ἄθεος, àtheos, composto da α- , senza, e θεός, dio, letteralmente senza dio). Si definisce ateo o atea la persona che  non crede che la vita non abbia avuto necessità di un creatore o di divinità, né che vi sia una vita dopo la morte.


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giovedì 10 luglio 2014

Le domande dell'uomo



Un inappagamento di fondo

Da sempre l'uomo si è interrogato sul senso della vita: "Perché esistiamo?"; "La vita ha uno scopo o un fine?"; "A cosa serve la mia vita?"
Infatti  l'uomo nella sua esistenza , a differenza degli animali, non cerca unicamente di soddisfare i bisogni materiali, ma spinto da un inappagamento di fondo (insoddisfazione, desiderio e ricerca di qualcosa che lo realizzi o completi) cioè di bisogni più profondi che chiameremo bisogni spirituali.


Bisogni materiali

Sia gli uomini che gli animali  per garantirsi la sopravvivenza devono soddisfare alcuni bisogni primari: mangiare, ripararsi dalle intemperie, difendersi dai pericoli, riprodursi ecc...
In pratica tutto quello che è necessario per rimanere in vita.
Poi l'uomo, a differenza degli animali, per rendere migliore la propria esistenza ricerca la soddisfazione di altri bisogni che non sono indispensabili per la sopravvivenza, ma migliorano la qualità della vita: leggere, viaggiare, praticare uno sport ecc..
Questi bisogno sono detti secondari, perché non estremamente necessari per la sopravvivenza.

Bisogni spirituali

All'uomo, però, non basta soddisfare unicamente i bisogni materiali primari e secondari. Infatti ogni persona ha l'esigenza di trovare la risposta al perché e al significato della sua esistenza: 
  • da dove vengo?
  • perché esisto?
  • cosa devo fare per essere felice?
  • cosa c'è dopo la morte?
  • perché esiste il male e la sofferenza? 
Questi sono i bisogni spirituali.
Riassumendo l'uomo per essere pienamente appagato cerca di soddisfare vari bisogni :

Come si noterà ciò che distingue l'uomo dagli animali è che : non esistono specie animali, neanche quelle più vicine all'uomo, come le scimmie, che mostrino la capacità di porsi interrogativi sul senso della vita. Gli animali, infatti, risolvono i problemi sul "come" vivere e non sul "perché" si vive.

Il sentimento religioso
La ricerca delle risposte a questi bisogni spirituali, riguarda l'interiorità della persona.  Quindi, ognuno di noi cerca nel proprio intimo delle risposte che sono al di là delle apparenze delle cose.
Questo sforzo di ricerca di soluzione o risposta alle domande di senso della vita costituisce il sentimento religioso.
In altre parole, il senso religioso è un'esperienza interiore che nasce dall'esigenza di:
  • dare un senso alla vita.
  • cercare uno scopo o dei motivi per i quali valga la pene di vivere.





martedì 8 luglio 2014

Perché l'ora di religione

Introduzione

Questo Blog è pensato e realizzato, in particolar modo, per i mie alunni della scuola media come riferimento principale per l'ora di religione.
Gli argomenti trattati seguono il medesimo ordine ed hanno, come riferimento principale,  il libro di testo da me adottato negli anni scorsi: Luce del mondo, della SEI che ha come autori E. Stroppiana e M. Fossati . Ogni post, tuttavia, riporta integrazioni tratte da siti internet. 

Perché l'ora di religione

L'insegnamento della Religione Cattolica (talvolta abbreviato con l'acronimIRC), comunemente chiamato ora di religione, è un'istituzione del concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica. Prevede che in tutte le scuole pubbliche italiane siano riservate lezioni settimanali (un'ora e mezza per la materna, due ore per la primaria (elementari), un'ora per la secondaria di primo e secondo grado (medie e superiori) all'insegnamento della religione cattolica. Ogni anno, all'atto dell'iscrizione alla classe successiva, lo studente decide se avvalersi o meno di tale possibilità.
L'insegnamento delle religioni è presente in quasi tutti gli altri paesi europei (è assente solo in Francia Repubblica Ceca e Slovenia), con diverse modalità (obbligatorio o facoltativo), contenuti (religione cattolica, protestante, ortodossa), approcci (storico, etico, para-catechistico). 


 Concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolicaè un trattato che la Santa Sede ha redatto con lo stato Italiano per regolare i reciproci rapporti e le competenze. È un autentico contratto internazionale che vincola giuridicamente le due parti.






A cosa serve l'ora di religione?

  • Per conoscere la realtà che ci circonda; infatti nel nostro stato, ma anche nella nostra scuola, molte persone professano religioni diverse.    
  • Per riflettere sul significato della propria esistenza, cioè rispondere ai grandi "perché": Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Qual è lo scopo della mia vita? Cosa c'è dopo la morte?
  •  Infatti una conoscenza razionale o scientifica (come funzionano o come è fatto ciò che ci circonda) non è sufficiente per comprendere il significato dell'esistenza.
  • Comprendere e rispettare le diverse religioni per poter convivere pacificamente all'interno delle nostre nazioni o nelle realtà quotidiane. Anche la Costituzione della Repubblica italiana all' Art. 19 recita: "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume". La libertà religiosa per una persona è la libertà di cambiare religione e di manifestarla nell'insegnamento, nella pratica, nell'adorazione e nell'osservanza, senza limitazioni o ritorsioni da parte di autorità costituite (per esempio lo Stato), conservando gli stessi diritti dei cittadini che hanno fedi differenti. Comprende quindi anche il diritto, per i gruppi religiosi, di testimoniare e diffondere il proprio messaggio nella società, senza per questo essere oggetto di disprezzo o di persecuzione.
  • Conoscere le religioni aiuta a comprendere anche la situazione politica internazionale: le religioni infatti hanno ancora un ruolo determinante nella vita sociale e politica.
  • Frequentare l'ora di religione dovrebbe favorire e stimolare un maggior dialogo fra componenti di varie religioni per costruire una società e un mondo che favorisce il rispetto e la stima reciproca, senza rinunciare a quanto si crede e nemmeno abbandonare la possibilità di persuadere, in modo pacifico e rispettoso delle altrui opinioni o fedi religiose, della bontà dei nostri convincimenti religiosi.
  • Il percorso IRC indaga sul senso religioso delle principali religioni della storia dell'uomo, ma in particolare sul cristianesimo, perché è la religione che maggiormente ha influenzato la cultura dell'Italia e dell'Europa.