lunedì 21 luglio 2014

Religiosità e religione

Diverse religioni, diverse risposte

Nel corso della storia dell'umanità le religioni si sono proposte,ciascuna a proprio modo, di soddisfare le risposte ai grandi interrogativi fondamentali dell'uomo. Ogni gruppo umano, a cominciare dal paleolitico (da 2,58 milioni a 10 000 anni fa), e ogni popolo sin dall'antichità, ma anche in tempi più recenti , ha vissuto e ha espresso proprie esperienze religiose.
Potremmo dire che:
  • i grandi interrogativi sono gli stessi in tutte le epoche e per tutti gli uomini,
  • il sentimento religioso che ne scaturisce anche,
  • mentre le risposte variano a seconda di come sono state elaborate le religioni all'interno di una determinata cultura.
http://www.focus.it/cultura/storia/la-storia-delle-religioni

Che cos'è una religione?


Per religione (dal latino religio -onis, che  forse deriva da relegĕre ‘raccogliere’; propriamente “raccolta di formule e atti rituali”) si intende un insieme di credenze e di atti di culto (riti, preghiere, sacrifici) che esprimono il rapporto dell'uomo con il divino. Più specificatamente la religione offre una garanzia sovrannaturale (tale perché va al di là delle capacità razionali umane) per la salvezza dell'uomo e mostra le azioni e i metodi per poterla conseguire. Nella sfera religiosa a questi due aspetti corrispondono due atteggiamenti: un atteggiamento interiore o privato, relativo alla credenza della salvezza, che confluisce nella religione naturale; un atteggiamento pubblico e istituzionalizzato, in cui confluiscono tutti gli atti e le pratiche di culto, oggettive e pubbliche, che dà vita alla religione positiva.
In altre parole: la religione è l'organizzazione dell'insieme di rapporti specifici tra l'uomo e Dio ( o le potenze superiori), sia sul piano interiore (credenze, preghiere) sia nelle manifestazioni esteriori (gesti cerimonie).

Gli elementi fondamentali di una religione

Gli elementi della religione sono dunque:
·      il riconoscimento dell'esistenza del Divino (Dio personale, Esseri divini o Dei, l'Assoluto), quindi di una realtà trascendente (cioè oltre l'esperienza dei sensi) il mondo visibile, di un Ordine sovramondano.
Quando invece una divinità è riconosciuta interna alla materia,viene detta immanente
·      il riconoscimento che l'uomo e il mondo visibile dipendono nel loro essere da questa Realtà trascendente e devono osservare le leggi da essa date (Dio creatore e legislatore) che divengono, di conseguenza, comportamenti particolari del credente per poter ottenere dei benefici, particolarmente dopo la morte.
Questi comportamenti vengono detti atti di culto che vengono celebrati, solitamente in un tempo sacro (ordinato da un calendario liturgico), e in un luogo sacro (uno spazio circoscritto "separato da quello normale).
·    per  mettersi in contatto con la Realtà divina ogni religione ha costituito una organizzazione che cerca di favorire l'incontro dell'uomo religioso,  con il divino. Tale incontro può avvenire sia direttamente, sia per mezzo di persone particolari (sacerdoti), sia spontaneamente, sia per mezzo di riti particolari, sia con gesti sia con parole, offrendo preghiere e sacrifici, per adorare, lodare e ringraziare la Divinità, per ottenere i benefici, per espiare le proprie colpe e ottenere la salvezza.
·      l'esperienza che l'uomo fa del Divino, sentendone la presenza, ascoltandone le parole, temendolo, confidando in lui, amandolo. La religione, infatti, non è un fatto puramente intellettuale o semplicemente rituale, ma è un'esperienza del divino, in cui è coinvolto tutto l'uomo.
·      una rivelazione, spesso contenuta nei libri sacri, una comunità formata da coloro che hanno le stesse credenze e praticano gli stessi riti; oggetti, tempi e luoghi sacri.

La religione è quindi un fatto molto complesso, formato da
  •             elemento oggettivo - il Divino di fronte al quale l'uomo si trova posto;
  •             elemento soggettivo - la reazione che l'uomo ha di fronte a Dio.
É importante rilevare che nella religione non è l'uomo che pone, crea il Divino, ma è il Divino che si impone all'uomo. Ciò è provato da tutta la storia delle religioni. Bisogna dunque sfatare l'idea moderna che l'uomo abbia creato o crei il Divino e che questi sia frutto della sua fantasia o proiezione dei suoi bisogni o dei suoi ideali. Invece l'uomo scopre il Divino, che gli si rivela, gli si manifesta nell'esperienza religiosa.



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