La
divisione del regno
Dopo la
morte di Salomone, attorno al 933 a.C.: le tribù del nord
contestarono l'autorità di Roboamo, successore di Salomone, e si
organizzarono nel Regno d'Israele, con capitale Samaria, retto da
Geroboamo, mentre quelle del sud costituirono il Regno di Giuda, con
capitale Gerusalemme, governato dalla dinastia davidica.
La storia
dei due regni, secondo il racconto biblico, fu costellata da episodi
di corruzione, di dispotismo e di idolatria.
Proprio per
questo motivo, in questo periodo, cominciarono a parlare, come voce del
Dio vivente che non si lascia manovrare dai potenti, i profeti.
Nella Bibbia
la funzione del "profeta", più che di predire, è di
ammonire il popolo di Israele che si è allontanato dal suo Dio. Il
profeta, quindi, è l'uomo di Dio: animato dal suo Spirito, ha una
parola da rivolgere al re e al popolo d'Israele da parte di JHWH. Egli esprime
il giudizio di Dio sul loro agire. Se Israele e il re sono stati
infedeli agli impegni dell'alleanza, la parola del profeta rivela il
loro peccato e preannunzia il castigo e la correzzione; se invece il popolo ha già
scontato la pena, gli annunzia la prossima liberazione.
La
Bibbia ebraica contiene nella sua seconda sezione 36 libri riferiti
ai profeti, detti Nevìim. Tradizionalmente si distinguono fra di
essi i quattro "profeti maggiori" (Isaia, Geremia,
Ezechiele e Daniele) e i dodici "profeti minori" (Osea,
Gioele, Amos, Abdia,Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo,
Zaccaria e Malachia).
http://www.bing.com/videos/search?q=geremia+il+profeta&FORM=HDRSC3#view=detail&mid=E4A6E4C766F8236DBD68E4A6E4C766F8236DBD68
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Le dominazioni straniere
I
due Regni così divisi e indeboliti non resistettero a lungo
all'espansione delle grandi potenze straniere che si contendevano il
dominio del Vicino Oriente. Dovettero così subire un susseguirsi di
dominazioni straniere che li privarono della piena libertà.
La
prima potenza che minacciò i due regni fu l'Assiria. Gli Assiri
conquistarono Il regno del nord (Israele) e inviarono la maggior
parte della popolazione in esilio, causando così la dispersione di
dieci tribù d'Israele.
Sempre
secondo la Bibbia, solo nella tribù di
Giuda (regno del sud) era sopravvissuto il culto di YHWH, dopo la
distruzione del Regno del Nord ad opera degli Assiri.
Più
di cent'anni dopo, anche il Regno del Sud fu invaso dai Babilonesi che
deportarono a loro volta la popolazione in Babilonia.
La
deportazione dell'élite dei Giudei è avvenuta in tre momenti.
La
prima si verificò al tempo di Ioiakìm (597 a.C.) a seguito della
sconfitta del Regno di Giuda a causa dei Babilonesi; il Tempio di
Gerusalemme fu parzialmente distrutto ed alcuni cittadini, scelti tra
i più importanti, furono esiliati.
Undici anni
più tardi (587 a.C.) dopo una rivolta contro l'impero al tempo del
regno di Sedecia, la città di Gerusalemme fu completamente rasa al
suolo e vi fu una nuova deportazione. Termina così il Regno Di
Giuda.
Infine,
cinque anni più tardi, sempre secondo il libro di Geremia, un terzo esilio
completò i precedenti. Va però tenuto presente che a Babilonia fu
deportata l'élite religiosa, politica ed economica, e non la
popolazione rurale, che rimase, sia al Nord che al Sud.
Il periodo dell'esilio
Il periodo dell'Esilio fu di importanza fondamentale per la religione ebraica. Privati del culto del Tempio, ormai distrutto, i sacerdoti giudei e gli intellettuali deportati assieme ad essi elaborarono una versione della loro religione (meno legata al rituale del culto e maggiormente legata ai valori interiori e spirituali) molto innovativa, tale da permetterle di sopravvivere alla catastrofe ed anzi da uscirne rafforzata.
Lontano
dalla propria terra a Israele non è più possibile sacrificare nel
Tempio, perciò imparò una nuova forma per relazionarsi con Dio e cioè: l'ascolto della Parola di Dio e la preghiera che si svolgevano
incontrandosi nella Singoga
La
Sinagoga
è l'istituzione più importante della vita religiosa e civile degli
ebrei. In ebraico si chiama BETH HAKENESSET, la casa di riunione ed è
il luogo in cui gli ebrei si riuniscono per studiare, pregare e stare
insieme.
La
struttura architettonica dell'edificio è singolare.
L'esterno
riflette, molto spesso, la situazione della religione ebraica nei
confronti delle altre religioni (vi è la tendenza, infatti, a
mimetizzare l'edificio con le altre case circostanti); l'interno, a
pianta rettangolare, è caratteristico per la sua assenza completa di
raffigurazioni umane e per la presenza del matroneo, il posto di
preghiera per le donne.
Le
costanti della sinagoga sono: l'Arca Santa (armadio dove sono i
rotoli della Torah), il podio per la lettura della Torah e per la
recita della preghiera. La lampada, accesa perennemente, ricorda la
lampada del Tempio e la presenza dei rotoli della Legge."
Il ritorno e la diaspora
Dopo la presa di Babilonia da parte dei Persiani, Ciro il Grande diede ai Giudei il permesso di ritornare nel loro paese di origine (539 a.C.) e di ricostruirvi il Tempio di Gerusalemme (515); si dice che più di quarantamila approfittarono del permesso. Ma i libri biblici testimoniano anche che molti restarono a Babilonia: essi costituiranno il primo nucleo della Diaspora.
I Persiani avevano una
concezione politica differente rispetto a quella dei Babilonesi e
degli Assiri nell'amministrazione dei territori vinti: essi facevano
governare la popolazione locale da persone del luogo.
Diaspora
è
un termine di origine greca (letteralmente spargimento dei semi) che
descrive la migrazione di un intero popolo costretto ad abbandonare la
propria terra per disperdersi in diverse parti del mondo.
Spesso
viene riferito alla storia ebraica e alla dispersione cui furono
costretti gli ebrei la prima volta nel 587 quando il regno di giuda fu
conquistato dai Babilonesi, e poi a partire dal 135 d.C. a causa
della persecuzione cominciata sotto l'imperatore Adriano (dopo
che Tito nel 70 d.C. aveva distrutto il tempio di Gerusalemme).
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