Il testo
della Bibbia nel I secolo
Al
tempo di Gesù, cioè nel I secolo d.C., era già stato fissato il
canone
per
quanto riguarda la Thora
e i libri di genere storico e poetico.
Il canone
biblico è, negli ambiti ebraico e cristiano, l'elenco dei testi
contenuti nella Bibbia, riconosciuti come ispirati da Dio e dunque
sacri, normativi per una determinata comunità di credenti in materia
di fede e di morale.
La parola 'canone'
è la traduzione del greco kanon (κανὡν) (letteralmente
'canna', 'bastone diritto'), il termine in origine indicava lo
strumento di misura per la lunghezza (solitamente appunto un bastone
diritto), da qui il significato traslato di regola, prescrizione,
forma, modello.
Meno
certezze abbiamo circa le considerazione in cui erano tenuti i testi
che ora fanno parte del corpo sapienziale e poetico della
Bibbia. Sappiamo inoltre che vi erano gruppi religiosi in Israele
che facevano riferimento a testi attualmente non compresi nel canone
ebraico, alcuni dei quali pervenutici e considerati apocrifi.
Il termine apocrifo,
indica "ciò che è tenuto nascosto", "ciò che è
tenuto lontano (dall'uso)". In origine, il termine "apocrifo"
è stato coniato dalle comunità che si servivano di tali testi,
poiché erano libri che, in opposizione a quelli comuni, pubblici e
manifesti, venivano esclusi dalla pubblica lettura liturgica, in
quanto ritenuti portatori di tradizioni errate e contrastanti quelle
corrette e quindi accettate poi nell'uso liturgico. Oggi, nell'uso
corrente, la parola è riferita comunemente alla tradizione
giudeo-cristiana, all'interno della quale è stata coniata. In essa
il termine 'apocrifo' assume il significato di testo non incluso
nell'elenco dei libri sacri della Bibbia ritenuti ispirati e pertanto
non usato a livello dottrinale e liturgico.
Mishnah e
Talmud
Le discussioni che
avevano come oggetto l'interpretazione della Torah
produssero un certo numero di insegnamenti, dapprima orali poi per
iscritto: la Mishah
e il Talmud
La Mishnah è un
termine ebraico («ripetizione, studio, insegnamento») che designa
sia la dottrina tradizionale giudaica post-biblica e il suo studio
sia la formulazione di una singola norma giuridica e le raccolte di
tali norme.
A sua volta la Mishnah,
nel VI scolo d.C., conflui nel Talmud.
Talmud in ebraico
significa insegnamento, studio, discussione,è uno dei testi sacri
dell'Ebraismo. Il Talmud è riconosciuto solo dall'Ebraismo che,
assieme ai Midrashim e ad altri testi Rabbinici o mistici noti del
Canone ebraico, lo considera come trasmissione e discussione orale
della Torah.
Rabbini e
discepoli
Al
tempo di Gesù la cultura veniva trasmessa, in gran parte, oralmente:
l'utilizzo della memoria era quindi della massima importanza anche
nell'insegnamento dei rabbini
(cioè i maestri che nelle sinagoghe leggevano e commentavano la
Thora
per
la comunità e istruivano i fedeli circa i comportamenti da tenere in
circostanze diverse). Essi dovevano conoscere a memoria sia la Thora,
sia l'insegnamento dei padri ( raccolto nella Misnah)
e le diverse interpretazioni (il Talmud),
per potere trovare facilmente e rapidamente nella Bibbia e nella
tradizione risposte autorevoli ai problemi che venivano loro posti. I
rabbini erano attorniati dal gruppo di discepoli
(allievo
riferito a chi studia o si rifà agli insegnamenti di un maestro)
che frequentavano la loro scuola: per questi discepoli essi dovevano
costituire un modello non solo nello studio della Thora, ma anche nella condotta di vita. Ogni gruppo di discepoli faceva
riferimento a un rabbino.
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