Da Dio
agli uomini
La
Bibbia non è solo un testo sacro.oltre a essere un libro di
meditazione religiosa e di preghiera è, allo stesso tempo, un'opera
letteraria. Un testo poetico e una fonte documentaria storica.
Questa
complessità deriva dal suo duplice fondamento: un'origine divina e
un carattere umano.
La
Bibbia è per i credenti un libro di fede, redatto da uomini gli
agiografi,
sotto
l'ispirazione divina.
Questo significa che i credenti ritengono che l'iniziativa della sua stesura sia partita direttamente da Dio e dalla sua volontà, ma, per rendere comprensibile la sua Parola, Dio abbia scelto degli uomini cui far giungere la propria ispirazione. Grazie a tale ispirazione questi uomini hanno avuto l'intelligenza di comprendere e tradurre per il resto dell'umanità l'intendimento divino: grazie a loro la parola di vina ha acquistato le caratteristiche formali della parola umana,per poter essere compresa da tutti.
Questo significa che i credenti ritengono che l'iniziativa della sua stesura sia partita direttamente da Dio e dalla sua volontà, ma, per rendere comprensibile la sua Parola, Dio abbia scelto degli uomini cui far giungere la propria ispirazione. Grazie a tale ispirazione questi uomini hanno avuto l'intelligenza di comprendere e tradurre per il resto dell'umanità l'intendimento divino: grazie a loro la parola di vina ha acquistato le caratteristiche formali della parola umana,per poter essere compresa da tutti.
Nella
lettura della Bibbia, quindi, bisogna tener presente che ogni autore
biblico ha scritto innanzitutto per la gente del proprio popolo e del
proprio tempo: ciò giustifica la grande varietà di stili di toni
che al suo interno si possono riscontrare.
Molteplici diversità
Quando
si legge la Bibbia, bisogna tenere conto di alcune diversità:
- di origine: i libri sacri vennero scritti nel corso di circa dieci secoli;
- di ambiente: le culture della Mesopotamia, Palestina, Egitto, Grecia influirono sulla formazione e la stesura dei vari libri;
- di autori. Sono diversi per cultura, per indole, per il tempo e il luogo in cui hanno vissuto;
- di argomento: nella Bibbia nel suo insieme a volte persino nello stesso libro coesistono elementi storici, didattici, poetici, profetici, apocalittici, ecc...;
- di stile letterario: nella Bibbia troviamo dalla nobiltà aristocratica di Isaia ai modi popolareschi di Amos, alla sensibilità di Geremia, ecc...;
- di generi letterari diversi: varie sono le forme di comunicazione utilizzate dagli autori biblici, ciascuna con caratteristiche proprie. Esistono infatti generi specifici per scrivere di poesia, per narrare la storia, per trasmettere degli insegnamenti, per formulare una preghiera , e così via.
Pertanto
per riuscire a interpretare correttamente ciò che l'autore biblico
ha voluto comunicare, è fondamentale individuare il genere
letterario che egli usa, e tenere presenti l'epoca e il luogo in cui
a scritto. D'altro canto, nonostante la varietà di linguaggio del
testo, la sostanza e la verità dell'insegnamento biblico provengono
sempre da Dio e per questo vanno considerate vere e immutabili.
Generi
letterari
I
generi letterari sono le varie forme o maniere di scrivere
comunemente usate tra gli uomini di una data epoca e regione, poste
in relazione costante con determinati contenuti.
In una
biblioteca moderna, i libri sono classificati secondo il tipo
letterario: romanzi, novelle, poesia, storia, biografie, opere di
teatro, ecc. La Bibbia, somiglia a una piccola biblioteca e contiene
un'infinità di forme o generi letterari, tra loro spesso mescolati
anche all'interno di uno stesso libro.
Nell'Antico
Testamento si può trovare poesia popolare (canti del lavoro,
dell'amore, del custode o della vittoria, satire, enigmi...), prosa
ufficiale (patti, simboli della fede, leggi, istruzioni, esortazioni,
cataloghi, lettere...), narrazioni (miti, saghe, racconti eziologici,
fiabe, memorie, informazioni, autobiografie...), letteratura
profetica (oracoli, visioni, sogni, apocalissi...), generi
sapienziali (proverbi, sentenze...), ecc.
Quanto al
Nuovo Testamento, nei Vangeli sinottici troviamo detti profetici e
sapienziali, paradigmi, parabole, dispute, sentenze, racconti di
miracoli, storie della passione, ecc.; nelle lettere si incontrano
inni, confessioni di fede, cataloghi di vizi e virtù, precetti per
la famiglia, formule di fede, dossologie, ecc.; negli Atti
abbiamo discorsi, sommari,
preghiere, lettere, racconti di missione, racconti di viaggi, ecc.
Avere
coscienza della peculiarità dei generi è molto importante per il
nostro accostarci alla Bibbia, proprio perché siamo tentati di
livellare i suoi diversi modi di esprimersi. Questo vale soprattutto
per le narrazioni, che si tende sempre a leggere come fossero
cronache dei fatti, senza sapere poi come affrontare gli inevitabili
problemi di storicità di testi che non sono resoconti storici o lo
sono in modo assai diverso dal nostro scrivere storia.
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